Il teff ( Eragrostis Tef) è il cereale più coltivato in Etiopia, sia per alimentazione umana sia come foraggio per bovini e ovini, e si caratterizza per la sua elevata rusticità, per la formidabile resistenza alla siccità e alle alte temperature.
Proprio per questo può essere molto utile anche per gli allevatori italiani di fronte al cambiamento climatico in atto ed infatti alcuni hanno già sperimentato con successo.
Le caratteristiche della pianta
Ha un apparato radicale fascicolato con radichette sottili, fusto cilindrico flessibile, foglie lanceolate strette e lunghe, infiorescenza a panicolo.
Le cariossidi sono molto piccole e di colore da bianco a marrone scuro a seconda della varietà.
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Foto 1 Le cariossidi del teff
Come coltivarlo
Il suo ciclo produttivo è annuale-estivo della durata di 100 giorni con semina primaverile e di 70-80 giorni con semina tardiva di secondo raccolto.
Si può seminare dai primi di maggio sino a fine luglio, con una dose di 25 kg/ha, su terreno ben affinato, effettuando solo una concimazione in pre-semina con biammonico a basse dosi oppure con urea dopo la semina alla dose di 90 kg/ha.
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Foto 2 La pianta di teff dalla semina alla raccolta
Privo di glutine e con proteine nobili
Il teff è privo di glutine ed ha un’ottima dotazione di proteine di alto valore biologico, complete degli 8 aminoacidi essenziali compresa la lisina, che è carente negli altri cereali.
Una prova in pieno campo in Friuli
In una prova di semina su 5 ettari effettuata quest’anno nell’azienda agricola della Fondazione Daniele Moro di Morsano al Tagliamento (PN) per produrre foraggio dopo una semina tardiva abortita di erba medica, il teff ha prodotto 64 ql/ha in due sfalci, contro i 70 ql/ha del prato stabile in tre sfalci.
Il valore di proteine grezze è stato molto elevato, pari a 6,68 contro i 4,36 del prato stabile e 7,20 della medica.
Discreti i valori di digeribilità del fieno ( 54,33 NDF su s.s. e 41,76 per l’ADF) migliorabili con una raccolta più anticipata, mentre le Unita Foraggere sulla s.s. pari a 0,72 sono paragonabili al prato stabile e all’erba medica.
I suoi punti di forza
Da questa prova emergono i seguenti punti di forza del teff:
- Capacità di adattamento alla siccità estiva
- Gestione agronomica semplice
- Buona produzione di foraggio
- Elevato apporto proteico
- Appetibilità in mangiatoia discreta, migliorabile in abbinamento con l’insilato di mais.
Viene raccomandato di effettuare uno sfalcio al di sopra dei 10 cm, soprattutto con terreno umido, per evitare i marciumi del colletto e di non eccedere nella concimazione azotata per evitare allettamenti.
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