Un razionale piano di concimazione dovrebbe basarsi sui dati di una mappatura recente del suolo e sulle mappe di vigoria e di raccolta delle colture che hanno preceduto il cereale autunno-vernino.

Foto 1 A sinistra mappa di vigoria rilevata dal satellite nel corso del ciclo vegetativo della coltura e a destra mappa di raccolta effettuata dalla mietitrebbia. La colorazione rossa indica stato di stress e bassa produzione unitaria mentre la colorazione verde indica un buon stato di salute e alta produttività unitaria.
Queste due mappe, con la differenziazione dei colori, indicano le zone più fertili e le zone meno fertili degli appezzamenti, e risultano così un utile guida per l’agricoltore nel predisporre un piano di concimazione mirato per apportare azoto e fosforo in maniera variabile da zona a zona, con la tecnica dell’agricoltura di precisione.
Ormai tutti i moderni spandiconcime sono dotati del collegamento ISOBUS che permette di impostare sul computer dalla cabina del trattore le indicazioni “operative variabili”, sulla base delle mappe di prescrizione, consentendo un notevole risparmio sulle spese di concimazione.


Foto 2 e 3 Due esempi di mappa di prescrizione per effettuare la concimazione a dosi variabili indicate dalla diversa colorazione
Rivestimento del concime con resine
Un altro elemento di risparmio è cercare di diminuire il numero di passaggi per effettuare la concimazione azotata, utilizzando concimi che hanno l’azoto a cessione controllata grazie ad un rivestimento con resine che consente un rilascio in sintonia con le esigenze delle colture per più mesi, nel corso del ciclo vegetativo.
Si tratta di concimi costituiti da miscele ben calibrate con una quota di fosforo, potassio e azoto a pronto effetto per attivare l’effetto “starter” e l’altra quota di fertilizzante rivestito a lento rilascio controllato.
La ricopertura del concime protegge efficacemente l’azoto da perdite per lisciviazione e volatilizzazione favorendo il massimo utilizzo da parte della coltura.
Si limitano gli interventi in campo
Con l’uso dei fertilizzanti con azoto a cessione controllata è possibile limitare gli interventi in campo. Infatti l’azoto distribuito in presemina accompagna e nutre la pianta in tutta la fase dell’accestimento fino alla differenziazione dei culmi. Con la concimazione in presemina si apporta anche la quota di fosforo che favorisce lo sviluppo radicale e l’attecchimento.
Nei concimi in presemina l’azoto a cessione controllata deve arrivare almeno al 70% dell’azoto totale per poter esplicare la sua efficacia nel tempo.
La concimazione con azoto a cessione controllata effettuata a fine accestimento-pre levata supporta la coltura per la sua crescita primaverile favorendo uno sviluppo ben equilibrato evitando gli stress che indeboliscono la coltura e la rendono più sensibile alle avversità.
Dunque rispetto ai concimi azotati tradizionali che vanno frazionati in 4-5 volte, con i concimi azotati a cessione si risparmia almeno la metà degli interventi in campo.
I concimi a cessione controllata possono essere anche microgranulati per poter essere utilizzati in fase di semina posizionandoli accanto al seme.
Con questi microgranulati si può avere anche il fosforo ricoperto per evitare la retrogradazione nel terreno.
