Nelle aree dove non si riescono ad ottenere standard qualitativi stabili per il frumento di forza o panificabile superiore, è opportuno puntare sul frumento biscottiero un prodotto per il quale i parametri qualitativi richiesti dall’industria sono raggiungibili anche in terreni poco fertili o in condizioni climatiche difficili.

Foto 1 Il frumento Bagou di RV Venturoli, il biscottiero di riferimento per l’industria molitoria italiana utilizzato anche da Barilla nella linea Mulino Bianco
Infatti per i frumenti biscottieri la filiera richiede bassi contenuti di proteine ( inferiori al 10%), impasti deboli, un rapporto P/L 0,2-0,5 e prorpio nei terreni con un basso contenuto di sostanza organica l’accumulo di proteine nella granella è limitato.
Dunque come strategia operativa l’agricoltore deve puntare sulla semplificazione del percorso produttivo, preferendo la semina su sodo ove possibile (cioè su terreni non compattati e in buono stato di tempera) e riducendo gli apporti azotati anche come numero di interventi in campo.
Zolfo e concimi azotati a lenta cessione
Numerose esperienze di campo indicano che l’applicazione di zolfo e l’uso di concimi a lenta cessione in un’unica soluzione al posto del nitrato ammonico frazionato nel tempo, migliorano la lavorabilità degli impasti dei frumenti biscottieri, mantenendo bassi contenuti proteici e bassi valori di forza degli impasti, senza modificare i livelli produttivi.
La strategia di concimazione “ risparmiosa” alleggerisce il conto economico e risulta perfettamente calibrata per le esigenze dei frumenti biscottieri.




