Se il decorso stagionale a fine estate-inizio autunno dovesse portare piogge con la conseguenza di compattare i terreni dopo la raccolta di mais e soia, l’agricoltura rigenerativa contempla l’uso di decompattatori per fessurare il terreno alla profondità di 40-45 cm arieggiando gli strati, senza rovesciare la fetta in superficie.

Foto 1 il decompattatore arieggia il terreno senza rovesciare le zolle.
Ripristinare la corretta porosità
L’obiettivo principale di questo intervento è ripristinare la giusta porosità del terreno per far circolare aria e acqua, creare il giusto spazio per le radici delle colture che seguiranno e ricostituire un ambiente vitale per i miliardi di microrganismi che hanno la funzione di degradare la sostanza organica e quindi di produrre humus, il fattore principale di fertilità.
Il decompattatore non è un ripuntatore
Ricordiamo che il decompattatore è tutt’altra cosa rispetto al ripuntatore. Infatti, il decompattatore solleva e lascia cadere in modo omogeno tutto lo strato di suolo lavorato, con un minimo disturbo superficiale e senza invertire gli strati di terreno. Al contrario, il ripuntatore lavora invece per rimescolamento, con esplosione delle zolle, localizzando questa attività solo nel volume di suolo attraversato dalle ancore.

Foto 2 Le ancore a profilo laterale curvo sollevano il suolo senza rivoltarlo, operando una perfetta fessurazione del terreno con il ripristino della giusta porosità.
Cover crops, se non si seminano colture vernine
Fatta questa operazione, se il terreno non viene occupato da colture vernine come frumenti, loietti, colza, eccetera, non bisogna lasciare i terreni scoperti durante l’inverno, quindi è buona norma seminare una cover crops. Infatti al lavoro del decompattatore deve seguire l’azione della coltura di copertura, che ha i seguenti effetti:
- Miglioramento della struttura del terreno attraverso l’azione degli apparati radicali, che concorrono a ricostituire gli aggregati distrutti dalle continue piogge e la stabilità del suolo.
- Aumento della sostanza organica grazie all’apporto di biomassa al terreno utile alla sua rigenerazione dopo i fenomeni di asfissia di quest’anno.
- Protezione del suolo dall’erosione durante il periodo invernale attraverso la sua copertura costante.
- Controllo delle infestanti e dei parassiti. In questo caso sono le brassicacee (come senape e rafano) le cover più indicate a questo scopo, grazie alla produzione di particolari essudati radicali
