Un taglio alle risorse per l’agricoltura di circa il 30%, passando dai 384 attuali a 300 miliardi per il periodo 2028-2034 ed una riduzione progressiva degli aiuti dai 20.000 euro anni in su: queste le principali “novità agricole” presenti nella proposta di bilancio presentata pochi giorni fa dalla Commissione Europea.
Le proteste di tutto il mondo agricolo si sono levate unanimi e c’è da aspettarsi un lungo braccio di ferro nei due anni che precedono l’entrata in vigore della nuova PAC post 2027.
Un Fondo Unico di risorse flessibili
I 300 miliardi riservati all’agricoltura sono all’interno di un Fondo Unico di risorse, una novità introdotta da Bruxelles, che nasce dall’intento di superare la frammentazione tra i diversi fondi europei ed aumentare la flessibilità, in modo che i vari Stati abbiano la capacità di reagire quando le circostanze cambiano all’improvviso oppure devono essere trovate risorse per nuove priorità.
Soppressi i titoli storici
Il sostegno al reddito viene confermato sulla base della superficie ammissibile condotta dall’agricoltore, per cui ci sarà la soppressione dei titoli attuali. Oltre al sostegno di base, viene confermato il pagamento per i giovani e per i piccoli agricoltori.
Nuova impostazione per gli Ecoschemi
Gli ecoschemi come sono strutturati attualmente vengono cancellati per confluire nei sostegni agroambientali, evitando le attuali sovrapposizioni che hanno comportato una complessità burocratica insostenibile e numerose difficoltà applicative.
Il sostegno accoppiato viene confermato e potenziato passando dal 13% della PAC attuale, al 20%.
Viene prevista una esenzione dai controlli per le aziende agricole fino a 10 ettari di superficie ammissibile.
Altra novità di rilievo è l’esclusione dei pensionati dal sostegno PAC a partire dal 2032.
Riduzione progressiva degli aiuti e capping
Un capitolo oggetto di forti proteste è il taglio delle risorse alle aziende più grandi, applicando un Capping (tetto) agli aiuti fissato a 100.000 euro, che è l’importo massimo incassabile da un’azienda agricola.
Ma non basta, perché è stato previsto un taglio progressivo dei pagamenti a partire da 20.000, secondo lo schema seguente.
Gli Stati membri riducono:
- del 25% l’importo annuo del sostegno al reddito superiore a 20.000 € da concedere a un agricoltore qualora l’importo sia compreso tra 20.000 e 50.000 €;
- del 50% l’importo annuo del sostegno al reddito superiore a 50.000 € da concedere a un agricoltore qualora l’importo sia superiore a 50.000 e inferiore a 75.000 €;
- del 75% l’importo annuo del sostegno al reddito basato a 75.000 € da concedere a un agricoltore qualora l’importo superi i 75.000 €
Ora la proposta di bilancio dovrà essere approvata dagli Stati membri all'unanimità con il Parlamento europeo che potrà solo approvare o bocciare l'esito delle trattative. L'iter dovrebbe iniziare a settembre per avere una prima stesura entro fine 2025. Le organizzazioni professionali agricole sono sul piede di guerra giudicando folle il taglio di risorse destinate all’agricoltura e si preparano ad una mobilitazione generale per modificare le proposte di Bruxelles.
C’è chi sostiene che la Commissione abbia giocato la prima carta fortemente al ribasso per poi ammorbidire le posizioni strada facendo, tuttavia nulla è scontato.
