"Aumentare i finanziamenti per il ricambio generazionale a 30 miliardi di euro nel periodo 2028-2034 (corrispondenti al 10% degli attuali pagamenti diretti); sbloccare, migliorare e promuovere gli strumenti della Pac esistenti per i giovani agricoltori, flessibilità nei piani aziendali, pagamenti più rapidi e un maggiore sostegno per i sistemi di produzione complessi; introdurre una 'cassetta degli attrezzi per il ricambio generazionale' con specifici servizi di mediazione, programmi di successione agricola, diagnosi climatiche, supporto alla digitalizzazione e una migliore interazione con le iniziative nazionali e regionali; finanziare e sostenere un ecosistema più ampio incentrato sui giovani agricoltori, attraverso le organizzazioni dei giovani agricoltori, la strategia sul ricambio generazionale e l'Osservatorio Ue sui terreni agricoli"
Queste sono in sintesi le richieste rivolte dai Giovani Agricoltori Europei ai decisori europei che si apprestano a scrivere la nuova PAC 2028-2035.
Il ricambio generazionale è la priorità
Si legge nelle quarantadue pagine del Position Paper realizzato dal Ceja ( il Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori) che occorre progettare "Una Pac più ambiziosa, finanziata e incentrata sui giovani, in grado di attrarre le nuove generazioni e di realizzare gli obiettivi economici, ambientali e sociali dell'Ue per l'agricoltura".
Il ricambio generazionale deve essere una priorità nella nuova PAC perché con il 6,5% di agricoltori di età inferiore ai trentacinque anni, l'11,9% di età inferiore ai quaranta anni e il 33,2% di età superiore ai sessantacinque anni (Eurostat, 2022), l'agricoltura dell'Ue sta invecchiando in modo persistente, con tutte le conseguenze che ne derivano sul fronte della competitività, dell’innovazione agronomica e tecnologica e della sostenibilità.
Tanti ostacoli che non vengono abbattuti
Gli ostacoli che ancora persistono per favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura che l’attuale PAC non ha nemmeno scalfito vengono elencati con lucidità e precisione nel documento del Ceja: “Difficoltà di accesso alla terra fra scarsa disponibilità e prezzi elevati; complessità di accesso al credito e agli investimenti; programmi educativi e di formazione inadeguati; basso reddito e maggiori rischi dovuti ai cambiamenti climatici e all'emergere di nuovi parassiti e malattie; mercati altamente volatili e imprevedibili; squilibri intergenerazionali; barriere culturali e sociali impediscono ai giovani agricoltori di assumere ruoli dirigenziali in tempi sufficientemente rapidi, anche all'interno delle aziende agricole familiari, a causa di mentalità contrastanti”.
Nuovi strumenti per la gestione dei rischi
Un altro tema importante da affrontare con strumenti nuovi è la gestione del rischio: "La maggiore frequenza e intensità degli eventi avversi rende l'agricoltura sempre meno attraente per affidarsi a un sistema assicurativo completamente privato. In altre parole, alcune compagnie assicurative si rifiutano di coprire determinati rischi in agricoltura e gli agricoltori si trovano ad affrontare premi assicurativi sempre più elevati"
Come rafforzare la sostenibilità
Infine l’invito a rafforzare la sostenibilità dell’agricoltura già presente nell’attuale PAC ma con modifiche sostanziali: “Semplificare e razionalizzare la condizionalità; evitare duplicazioni con le normative nazionali e collegarle agli aspetti economici, ambientali e sociali della futura Pac; passare a misure volontarie e incentivate (schemi ecologici, misure agroambientali e di gestione ambientale) con finanziamenti adeguati; sviluppare strumenti ibridi che combinino pagamenti basati sulla pratica e sui risultati; investire nei Sistemi di Conoscenza e Innovazione Agricola e in tecnologie verdi”
Argomenti sui quali meditare, per i decisori della prossima PAC, non mancano: viviamo nella speranza che finalmente li tengano in considerazione, tramutandoli in misure specifiche e finalizzate ad attrarre più giovani nei nostri campi coltivati.
