Rappresentano solo l’8% degli agricoltori italiani ma i nostri agricoltori “under 40” raggiungono una PLV media per ettaro doppia dei colleghi più anziani.
Infatti il valore medio della loro produzione raggiunge la bella cifra di 4.296 euro per ettaro ed è pari a due volte il valore medio della plv di tutte le aziende agricole della UE.
IL LIVELLO DI ISTRUZIONE FA LA DIFFERENZA
I nostri giovani imprenditori hanno un livello di istruzione decisamente più elevato rispetto ai capi azienda non giovani: il 50% degli Under 40 ha un diploma di scuola media superiore e il 20% ha una laurea, mentre tra gli agricoltori Over 40, i diplomati sono appena il 22% e i laureati l’8%.
Dunque ancora una volta il livello di istruzione incide in maniera determinante sulle performance aziendali e sulle scelte imprenditoriali.
SCELTE IMPRENDITORIALI MIRATE E VINCENTI
Il 12% degli under 40 affianca l’attività agricola principale con attività connesse “ da reddito” come ad esempio agriturismo, trasformazione e vendita diretta dei prodotti aziendali del fondo, attività didattica, produzione di energie alternative.
Il 14% dei giovani agricoltori inoltre adotta metodi di produzione biologica e il 50% applica percorsi agronomici sostenibili per la salvaguardia della salute del suolo, il bene più prezioso che ha a disposizione.
Peccato che l’accesso alla terra per i giovani agricoltori sia sempre più complicato, per le note difficoltà nei rapporti con le banche per il credito e per l’elevato prezzo della terra, e così l’ancora di salvezza rimane l’affitto dei terreni.
Infatti in vent’anni la superficie agricola ( Sau) in affitto o in comodato d’uso in Italia è aumentata di oltre il 103%, arrivando a rappresentare il 50% della Sau totale.
Lo squilibrio demografico è una delle ragioni principali di questo fenomeno, visto che il 60% dei capi azienda ha più di 60 anni e la stragrande maggioranza di loro non ha eredi interessati alla gestione dell’azienda agricola.
Così si mantiene la proprietà e si affitta la terra.

