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Agricoltori, come affrontare i momenti difficili e di grande incertezza

31-10-2025 08:00

Roberto Bartolini

Attualità e PAC,

Agricoltori, come affrontare i momenti difficili e di grande incertezza

L’agricoltura, come tutte le altre attività umane, sta vivendo in un contesto caratterizzato da profonde e diffuse incertezze e da rapidi cambiamenti...

L’agricoltura, come tutte le altre attività umane, sta vivendo in un contesto caratterizzato da profonde e diffuse incertezze e da rapidi cambiamenti che riguardano il mercato, la politica agricola, l’energia, il clima, la manodopera e i consumi alimentari.

Non c’è dubbio che stiamo vivendo un momento difficile, afferma Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia nel corso di un webinar presso l’Accademia dei Georgofili, caratterizzato da una forte volatilità dei prezzi di mercato e anche da fenomeni speculativi che si aggiungono all’incertezza su come sarà il clima, che può provocare danni alle colture e rendere difficile la stima di quali saranno i livelli di produzione e di offerta dei prodotti. Ma dobbiamo poi aggiungere gli aspetti politici che hanno una notevole influenza sull’attività agricola, dal Green Deal (neutralità climatica entro il 2050) al Farm to Fork (sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente) e alla Pac presente e futura, per non parlare dei dazi imposti dagli USA.

Aggiungiamo ancora il crescente fabbisogno di energia, i vincoli imposti all’uso delle fonti più inquinanti, lo sviluppo dell’agrivoltaico, per non parlare di uno dei problemi più gravi e pressanti da risolvere che è la difficoltà di reperire manodopera agricola che sta gettando nel panico numerose realtà agricole.

 

Una strategia in cinque punti

A questo punto cosa deve fare l’agricoltore?

Deve affrontare e gestire bene il rischio di impresa derivante dalle tante incertezze, applicando alcune regole comportamentali che Angelo Frascarelli elenca nell’immagine seguente:

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Foto 1 I 5 punti chiave per affrontare le incertezze e i rischi del mercato.

La prima cosa è fare i conti, ma non basandosi solo sull’ultima campagna, bensì su almeno gli ultimi cinque anni.

 

Come fare i conti per il grano duro

L’esempio del grano duro è illuminante.

Se i conti si fanno i conti sulla base del prezzo di mercato del grano duro 2025, pari a 260 euro a tonnellata, con una produzione di 5,5 t/ha, pur aggiungendo il pagamento accoppiato e il premio di filiera, il reddito netto è pari a 20 euro/ha .

Ma se invece si prende a riferimento la media del prezzo del grano duro degli ultimi 5 anni, che è 330 euro a tonnellata, il reddito netto calcolato è pari a 400 euro/ha.

E’ chiaro che oggi non sappiamo quale sarà il prezzo del grano duro nel 2026 ma prima di decidere se seminare o meno, occorre fare i conti non riferendosi solo all’ultima campagna, come invece fa ancora la maggior parte dei nostri agricoltori.

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Foto 2 Andamento dei prezzi dei cereali in Italia dal 2004 al 2025

 

La volatilità dei prezzi c’è sempre stata

La volatilità dei prezzi non è un fenomeno di oggi, c’è sempre stata, come dimostra il grafico della foto 2 che riporta l’andamento dei prezzi di mercato di orzo, grano tenero, grano duro e mais dal luglio 2004 a gennaio 2025.

Il grano duro, rispetto agli altri prodotti, soffre di una volatilità superiore perché è una coltura di nicchia, rappresenta solo il 5% della produzione mondiale di grano e si concentra in poche aree del mondo.

Basta un evento climatico avverso o favorevole per modificare sensibilmente le scorte e l’equilibrio tra domanda ed offerta, causando forti oscillazioni di prezzo.

 

2002: perché era alto il prezzo?

Guardando il grafico si nota l’innalzamento del prezzo perdurato per tutto il 2022: è dipeso dal clima sfavorevole del Canada che ha dimezzato la sua produzione. Il Canada è un forte esportatore di grano duro, quindi può influenzare notevolmente l’andamento del prezzo mondiale. Generalmente dopo un periodo di prezzi bassi il mercato è destinato a rialzarsi, a parità di condizioni climatiche che non sono prevedibili.

La causa del crollo dei prezzi, osserva Frascarelli, è sempre l’eccesso di produzione e le cause dell’eccesso di produzione sono sempre due: un andamento climatico favorevole e l’aumento delle superfici seminate dall’agricoltore dopo un periodo di prezzi alti.


2025: l’offerta di grano duro supera la domanda

Quest’anno l’offerta di grano duro supera la domanda e quindi i prezzi di mercato si mantengono bassi.

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Foto 3 Come si nota dal grafico quest’anno l’offerta ( istogramma blu) di grano duro supera la domanda ( linea rossa) mentre nelle campagne 2021-2022 e 2023-2024 l’offerta era inferiore alla domanda e questo spiega la volatilità dei prezzi.

 

Diversificare le colture e le attività

Altro aspetto importante che l’agricoltore deve tenere ben presente è la diversificazione, che significa seminare colture diverse, sia di primo sia di secondo raccolto, ma anche guardare ad altre possibili attività complementari come l’agriturismo, la vendita diretta, la produzione di energia con l’agrivoltaico.


Stabilizzare il rapporto con il mercato

Un punto chiave e strategico di fronte alla volatilità dei prezzi è stabilizzare il rapporto con il mercato, gestire bene le relazioni di filiera, per poter recuperare valore aggiunto tramite lo stoccaggio differenziato e l’aggregazione dell’offerta. Quindi è importante stipulare contratti di coltivazione, con una quota del prezzo finale già fissata prima delle semine, ed affidarsi a realtà associative o a strutture di stoccaggio affidabili.


Evitare il mercato spot

L’obiettivo dell’agricoltore, raccomanda Frascarelli, è avere un reddito stabile e a questo scopo è illusoria e sbagliata la tattica adottata dagli agricoltori di individuare il momento più opportuno per vendere sul mercato spot, perché nella maggior parte dei casi, così facendo, il produttore non coglie le migliori condizioni di mercato.

Un’altra strategia fondamentale è quella che Frascarelli chiama “l’attenzione quasi maniacale alla tecnica colturale” per stabilizzare ed innalzare le rese. Aggiungiamo che è determinante anche la scelta della varietà o dell’ibrido da seminare, perché la genetica abbinata alla buona tecnica fa sempre la differenza.

Un’ottima resa è un fattore imprescindibile per il reddito, anche se a volte anche i migliori agricoltori sono inermi di fronte al clima avverso. Ma dalla buona agronomia, comunque, non bisogna mai allontanarsi!

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