Lo strip till o semina a strisce, si conferma tecnica vincente anche per seminare i secondi raccolti.
Si lavora il terreno a 30 cm di profondità solo sulla striscia di terreno che accoglierà il seme, mentre nella restante parte del campo rimangono residui colturali ed infestanti che si possono agevolmente controllare, come dimostra l’esperienza in campo che presentiamo di Paolo Montana, agricoltore e contoterzista del lodigiano.
Terreni infestati da ricacci
Su terreni con ricacci di loietto e sorghetta, Montana entra direttamente ed in un unico passaggio con Horsh Focus TD, semina mais su strip till, distribuendo a pieno campo 80 lt/ha di un fertilizzante liquido azotato organico abbinato a glifosate alla dose di 2 lt/ha.
Video 1 Semina del mais su ricacci di loietto
Video 2 Semina del mais su abbondanti ricacci di sorghetta
Fertilizzante liquido e glifosate
Il fertilizzante liquido, osserva Montana, crea sui ricacci delle piante da eliminare una sorta di film adesivante che aumenta l’efficacia erbicida del glifosate.
Il mais nasce, anche senza piogge, nel giro di 7-8 giorni perché trova il terreno fresco.
Video 3 Emergenza del mais seminato in un unico passaggio
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Foto 1 Nascite regolari e rispetto dell’investimento sono le prerogative della semina a strip till
L’importante è non toccare il terreno con lavorazioni effettuate prima della semina perché, oltre a perdere tempo, si distrugge tutta l’umidità residua che si trova nel terreno.
Oggi la tempestività nelle semine diventa sempre di più un fattore strategico, non solo per diminuire i costi ma anche per sfruttare al meglio le finestre utili di lavoro e portare avanti il concetto di agricoltura rigenerativa, che significa produrre di più con meno, rispettando il terreno, aumentandone la fertilità fisica e chimica nell’ambito di una rotazione allargata.
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