Pochi giorni fa l’Unione Europea ha deciso di introdurre dazi sui fertilizzanti importati da Russia e Bielorussia che ha scatenato le ire delle organizzazioni agricole per le conseguenze economiche a danno degli agricoltori. Non è stato messo a punto un piano di approvvigionamento alternativo quindi la competitività dei produttori agricoli è messa a dura prova.
Teniamo conto che la Banca Mondiale sostiene che dopo i ribassi del 2024, il prezzo dei fertilizzanti nel 2025 dovrebbe aumentare in media del 7% prima di una stabilizzazione che è prevista per il 2026.
La distribuzione a dose variabile del concime
A questo punto diventa più che mai necessario per agricoltori e contoterzisti dotarsi di spandiconcime intelligenti in grado di praticare la distribuzione a dose variabile del fertilizzanti, sulla base di mappe di prescrizione redatte con l’ausilio della mappatura dei suoli o dei sistemi di monitoraggio satellitare come ad esempio Climate FieldView abbinati alle mappe di raccolta create dal computer della mietitrebbia.

FIG 1 A sinistra si vede la mappa di vigore creata dal software Climate FieldView in un momento del ciclo vegetativo del mais. Il vigore delle piante è alto nelle zone di colore verde mentre è basso nelle aree di colore giallo e rosso. A destra si vede la mappa di raccolta creata dalla mietitrebbia, che indica come la produzione di mais varia da 17,9- 18,9 t/ha nelle aree verdi mentre si abbassa a 16,1- 14,7 nelle aree rosse.
Sulla base dei risultati delle mappe l’agricoltore è in grado di individuare le zone del campo più fertili e quelle meno fertili e così potrà decidere di dosare in maniera variabile il fertilizzante.

Fig. 2 Due esempi di mappe di prescrizione per la distribuzione a dose variabile del concime. I colori corrispondono a dosi diverse di fertilizzante.
In generale la scelta è di distribuire dosi più alte nelle zone più fertili e diminuire la dose di concime nelle aree meno fertili. Ma c’è chi ha provato a fare anche il contrario e in alcuni casi ha ottenuto buoni risultati.
E’ così parcellizzata la differenziazione spaziale delle caratteristiche dei suoli agricoli italiani che non si può far altro che procedere per prove anno dopo anno.
