La fertilità di un terreno è strettamente correlata al contenuto di sostanza organica. Dai tempi andati, quando c’era tanto letame, l’agricoltore si è abituato a lavorare in profondità la terra proprio per interrare grandi quantità di letame e liquami insieme ai residui colturali, e in effetti le cose funzionavano. Ma quando le stalle hanno cominciato a chiudere, pur privo della sostanza organica animale, l’agricoltore ha continuato a rivoltare la fetta, interrando a questo punto solo i residui colturali insieme a tutti i miliardi di microrganismi che popolano i primi 20 cm di terreno.
Cosa succede alle zolle esposte al sole
Le zolle esposte al sole liberano grandi quantità di carbonio organico, i microrganismi buttati in profondità soffrono e i due o tre passaggi di erpice rotante finiscono per distruggere completamente la vita biologica del suolo e quel poco di sostanza organica rimasta. Si è fatto così per decenni, intensificando passaggi su passaggi per voler vedere i campi lisci come tavole da biliardo, tanto c’era una Pac molto generosa, e poi il gasolio costava poco e le ore di lavoro non si sono mai contate.
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FOTO 1 Le zolle create dall’aratura esposte al sole liberano grandi quantità di carbonio organico e i microrganismi vengono portati in profondità
Ma i tempi sono cambiati: da qualche anno, dieci o forse più, persino la PAC raccomanda agli agricoltori di non rivoltare più la fetta di terreno, elargendo generosi contributi a coloro che fanno minima lavorazione e/o semina su sodo.
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Foto 2 Attrezzatura per la minima lavorazione che mescola il terreno ai residui colturali, non portandoli in profondità.
Tutti i pregi dei residui colturali
I residui colturali sono un bene prezioso e vanno lasciati per buona parte in superficie o solo leggermente interrati, perché sono il pasto dei microrganismi del suolo che li decompongono e creano sostanza organica, l’humus; ma liberano anche una serie di sostanze nutritive ed elementi chimici indispensabili alle piante e alla buona strutturazione degli aggregati. Inoltre i residui colturali lasciati così come sono in superficie, come avviene con la lavorazione a strisce (strip till) oppure con il sodo, hanno una importante funzione anche per tesaurizzare le risorse idriche, limitare la crescita delle infestanti ed opporsi all’azione battente delle piogge.
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Foto 3 Lo strip till o lavorazione a strisce, lascia i residui colturali nell’interfila che verranno decomposti dai microrganismi aumentando il tasso di sostanza organica del suolo.
Dunque i residui colturali sono una risorsa indispensabile per i suoli agricoli e le attrezzature di preparazione del letto di semina devono mescolarli solo in parte, e delicatamente, con il terreno senza rovesciare le zolle.
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