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Il Portale dell'Innovazione Agronomica e della PAC per i seminativi.

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Come affrontare la volatilità dei prezzi e il cambio del clima

20-06-2025 08:00

Roberto Bartolini

Attualità e PAC,

Come affrontare la volatilità dei prezzi e il cambio del clima

Il contesto attuale rimane caratterizzato dall’ incertezza e dal cambiamento e l’incertezza per gli agricoltori è ormai un fattore strutturale

Il contesto attuale rimane caratterizzato dall’ incertezza e dal cambiamento e l’incertezza per gli agricoltori è ormai un fattore strutturale, quindi bisogna gestirla, non si può sperare che finisca. 

Il cambiamento è rapido, il mondo corre sempre più veloce, quindi non si può stare fermi.


Perché l’annata è andata male?

Tanti agricoltori dicono: Quest’anno è andata male per colpa del clima. Oppure: È andata male per colpa dei prezzi bassi. 

O ancora: Va male perché non si trova manodopera. 

Ma non è così! 

È andata male perché si è subìto passivamente il clima, i prezzi e l’organizzazione aziendale. 

Occorrono approcci innovativi nella gestione dell’azienda agricola.


Una nuova strategia in 5 mosse

A questo punto cosa consigliare agli agricoltori?

Angelo Frascarelli, economista dell’Università di Perugia, sostiene che ogni imprenditore deve trovare la strada più efficace per stabilizzare e aumentare le rese: anticipando le operazioni colturali (semina e difesa), utilizzando strumenti digitali e dati meteoclimatici, le reti antigrandine, l’irrigazione di precisione, le nuove tecniche agronomiche, le coperture assicurative.

In definitiva bisogna mettere in campo “più agronomia”.

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Foto 1 Le cinque mosse vincenti che sono alla base del successo aziendale

Sono 5 le strategie che oggi risultano vincenti, secondo Frascarelli, e che già molte aziende agricole hanno adottato con successo.

 

La prima cosa è fare i conti 

La maggior parte degli agricoltori ancora oggi non fa i conti e semina quasi sempre la coltura che l’anno precedente ha spuntato i migliori prezzi di mercato.

Questo atteggiamento “mordi e fuggi” va evitato.


Il mercato non è un nemico

Poi occorre guardare al mercato non come un nemico, cercando di programmare le produzioni sulla base di contratti di coltivazione, attivando rapporti duraturi con le filiere, evitando il mercato a “spot” e cercando sempre di diversificare le produzioni e le attività aziendali per suddividere meglio i rischi, climatici, produttivi e di mercato.

Inoltre non c’è dubbio che oggi non si può pensare di rinunciare alla difesa attiva e a quella passiva tramite le assicurazioni, dato che ci troviamo di fronte ad un cambiamento climatico drammatico ed imprevedibile.

Da ultimo, è bene mettere in atto una gestione finanziaria prudente, che significa soprattutto mantenere una buona liquidità per poter così far fronte alle criticità che si possono presentare.


Il mondo ha fame di cereali

Il fatto che occorra produrre sempre più cibo viene confermato dai dati relativi ai consumi di cereali nel mondo, che in dodici anni sono aumentati del 31%.

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Foto 2 Il bilancio mondiale dei cereali

Ma nel scegliere i percorsi agronomici che portano alla maggiore produttività non bisogna mai dimenticare cosa chiedono i consumatori, che sono i clienti finali degli agricoltori.


 

Il consumatore cerca prodotti sostenibili

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Foto 3 La “sostenibilità” è uno dei fattori di scelta per chi acquista alimenti

Una indagine Nielsen presso i consumatori certifica che la sostenibilità è diventato uno dei fattori di scelta nel momento in cui fanno la spesa.

Ben il 42% dei consumatori intervistati afferma che la sostenibilità indicata in etichetta è diventata molto più importante rispetto a soli 2 anni fa.

Quindi è evidente che l’agricoltore non può ignorare questa richiesta e per produrre in maniera sostenibile non c’è altra strada che mettere in campo l’innovazione, che consente di aumentare le rese e tracciare la produzione a basso impatto ambientale.

 

Innovazione vuol dire dati e conoscenza

Infine occorre immettere in campo l’innovazione: uso di macchine ed attrezzature di moderna concezione e di sistemi elettronici in grado di fornire una serie di dati sulle caratteristiche dei suoli, sullo stato delle coltivazioni, sulle rese sitospecifiche e sui momenti in cui intervenire con la chimica.

È la cosiddetta agricoltura “smart” che tradotto significa “intelligente”, dove è la conoscenza che guida la mano dell’agricoltore e non più solo l’esperienza e la pratica, che sono ancora importanti ma che da sole non bastano per riuscire a stare sul mercato e a fare reddito.

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