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Il Portale dell'Innovazione Agronomica e della PAC per i seminativi.

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Se un’azienda chiude, terra e bestiame passano ad imprese più grandi

17-10-2025 08:00

Roberto Bartolini

Attualità e PAC,

Se un’azienda chiude, terra e bestiame passano ad imprese più grandi

In pianura reggono le aziende medio-grandi

In Emilia-Romagna, una delle zone del Paese con la maggiore produzione agricola, quasi il 75% delle aziende condotte da imprenditori agricoli sopra i 50 anni non ha ancora trovato un successore a cui affidare l’attività. Pertanto in futuro l’azienda sarà venduta o affittata. Più o meno lo stesso fenomeno accade un po' in tutta Italia.

Aumenta la dimensione della maglia poderale

Se da un lato questi numeri indicano che è indispensabile rendere più attrattiva l’attività agricola per i giovani, con misure di sostegno adeguate e mirate, dall’altro lato confermano che è in atto un ampliamento della maglia poderale, da tanti anni auspicato da più parti, con la possibilità di creare aziende di maggiore estensione, per poter affrontare gli investimenti in miglioramenti fondiari ed innovazione e sfruttare i vantaggi delle economie di scala.

 

In pianura reggono le aziende medio-grandi

Il fatto che ogni anno chiudano i battenti numerose aziende agricole non si deve leggere sempre e comunque come un fatto negativo perché quella terra o quell’allevamento non fa altro che passare di mano, consentendo ad altri imprenditori, agricoltori o contoterzisti, di allargare le proprie dimensioni aziendali.

Dobbiamo renderci conto che in Pianura Padana la classica azienda solo a seminativo, con pochi ettari, o l’allevamento, con un basso numero di capi,  oggi non può più reggere economicamente in un mercato dove l’andamento turbolento e l’aleatorietà dei prezzi, consente solo a chi può fare grandi numeri di poter sperare in un bilancio positivo, stipulando accordi commerciali strutturati nel tempo.

E infatti, non è casuale, che ormai da alcuni anni si stia

 assistendo, al di là dell’età anagrafica degli imprenditori, ad un vivace passaggio di terra e di bestiame da una mano all’altra, cioè dai piccoli ai medio-grandi imprenditori.

Infatti quando un agricoltore può contare su un numero ragguardevole di ettari e/o di capi di bestiame, riesce ad affrontare meglio il mercato grazie ad “una massa critica” di prodotto che lo fa stare ad armi pari con i compratori, soprattutto se garantisce alta qualità, tracciabilità totale e sostenibilità.

 

L’importanza dei  “piccoli agricoltori”

Tutto questo non significa che non debbano più esistere i piccoli agricoltori che hanno un ruolo determinante nel presidio del territorio, soprattutto in aree collinari e montane dove possono diversificare le produzioni e specializzarsi in attività agrituristiche e didattiche e nella vendita diretta.

Infatti la PAC 2028-2034 prevederà nuovi sostegni mirati proprio per sostenere i piccoli agricoltori.

 

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