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Il Portale dell'Innovazione Agronomica e della PAC per i seminativi.

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L’Ecoschema 4 premia l’avvicendamento biennale tra le colture

22-09-2025 08:00

Roberto Bartolini

Attualità e PAC,

L’Ecoschema 4 premia l’avvicendamento biennale tra le colture

Nel 2024 il contributo è stato di 49,48 euro/ha per la massiccia adesione degli agricoltori. Il valore per il 2025 deve essere ancora calcolato da Agea.

L’Ecoschema 4 (Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento) offre un contributo agli agricoltori che praticano un avvicendamento almeno biennale di leguminose e foraggere o di colture da rinnovo, inserendo almeno una coltura miglioratrice proteica o oleaginosa. Ai fini del controllo del rispetto dell’avvicendamento si considerano le colture presenti in campo a partire dal 1° giugno al 30 novembre dell’anno di domanda.

Nel 2024 il contributo è stato di 49,48 euro/ha per la massiccia adesione degli agricoltori. Il valore per il 2025 deve essere ancora calcolato da Agea.

 

La gestione della chimica

Sulle colture leguminose e foraggere non è consentito l’uso di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari, mentre sulle colture da rinnovo è consentito esclusivamente l’uso della tecnica della difesa integrata (volontaria) o della produzione biologica, intesa quest’ultima solo con riferimento alle tecniche di difesa fitosanitaria.

È da tener presente che la soia, pur essendo una leguminosa è stata inserita tra le colture da rinnovo quindi può essere diserbata seguendo i disciplinari di difesa integrata.


Residui colturali e lavorazioni conservative

È obbligatorio l’interramento dei residui di tutte le colture in avvicendamento, fatta eccezione per le aziende zootecniche

Le aziende che adottano tecniche di agricoltura conservativa raggiungono ipso facto i medesimi obiettivi dell’impegno di interrare i residui. Le tecniche di agricoltura conservativa comprendono la semina su sodo (“no tillage”, NT), la minima lavorazione (“minimum tillage”, MT) o la lavorazione a bande (“strip tillage”).

 

Le risposte ai quesiti degli agricoltori

Rete Rurale ha fornito le risposte ad alcuni quesiti posti dagli agricoltori che riportiamo di seguito

La difesa integrata ammessa sulle colture da rinnovo deve essere certificata?
No, basta il rispetto dei disciplinari regionali per quanto riguarda difesa dai parassiti e diserbo

Su quale parte della superficie aziendale deve essere applicato l’eco-schema 4?
Si può applicare anche solo su una parte della superficie. Non è necessario quindi impegnare tutta la superficie a seminativi.

L’eco-schema 4 è un impegno almeno biennale. Quindi al terzo anno si può interrompere?
Certamente sì, ma se non si va avanti con gli avvicendamenti previsti, non si percepisce più il premio

Il mais a destinazione foraggera può essere difeso e diserbato?
Indipendentemente dalla sua destinazione (granella o foraggio), il mais come la soia sono considerate colture da rinnovo e quindi possono essere difese e diserbato seguendo i disciplinari di difesa integrata della Regione di appartenenza oppure con i sistemi ammessi dal regime biologico

Nel 2025 ho coltivato pisello proteico + soia di secondo raccolto. Nel 2026 si può riseminare soia di primo raccolto seguita da un rinnovo?
No. Soia su soia non si può fare, come non si può fare mais su mais, perché la medesima coltura deve essere alternata ogni anno con una coltura diversa.

Un’azienda di 100 ettari destina 50 ettari a grano duro e 50 ettari a trifoglio. Se nel 2026 inverte le produzioni esattamente sulle stesse superfici, può accedere all’eco-schema 4?
Certamente sì, a patto che sulle stesse superfici vengano seminate le due colture invertite.

Se nel 2025 l’azienda ha chiuso il biennio di impegno con una coltura depauperante, nel secondo biennio di Ecoschema 4 può seminare ancora una depauperante?

Si, a condizione che si cambi il genere botanico.

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